Mi massaggio la schiena con una lingua di liquerizia.


Un dono dal cielo si tinge di rosso e mandorle cadono a pioggia su uno tsunami di patatine al forno.
Una trota apre la porta di casa e vede un uccello dalle penne al fosforo. Cosa dici ti piacciono i miei nuovi colpi di luce? Gli fa con un sorrisone da mantide religiosa. E allora lì riconosce subito sua moglie che ha mutato forma a causa dello shampoo del parrucchiere. Mica capito perché poi tutte le volte passa da pesce a uccello. Speriamo che la prossima volta non finisca per assomigliare a un uomo, pensa Giroditrota mentre le dice Ma certo ti stanno benissimo, come miele su una torta di formaggio di capra. La televisione stava sondando la capacità del mondo subacqueo a fare sesso con le alghe e masturbarsi i denti con il dentifricio di spugna all’aloe.
Una musica grugniva in sottofondo mentre Giroditrota e Tortadisfoglia si baciavano sulla porta di casa e a malapena chiudevano il portone prima di un amplesso coniugale.
La suora Bellamargherita si muoveva e si contorceva in direzione della canonica di una casa chiusa, la chiesa e si puliva le gengive soddisfatta in un arco di liquerizia dittongato al sapore di ramarro asciugato in cipolle virili e va carburando l’onda del piacere.
Un sisma ritmico che scuote le corde di un violino che vomita urinatoi stronzi.
Esigo silenzio nel trono del piacere e del fiore che si erge celeste alla fucina fallica del dio del canto.

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