Un genio peloso, due campari, un pollo sbucciato.


Una mela sbucciata mi appare davanti alla torta nuziale per augurarmi il peccato mortale se mi piego alla stanza del figlio crocifisso nell’unità di una croce uncinata. Melograno e melo gratto per meglio sentire il prurito di un’urna funeraria di peni e patate al forno. Mentre le farfalle ridacchiano al sole.
Ofelia si batte contro un pigiama a fiori senza chiedersi il senso delle carote finché un fulmine a ciel sereno non inchioda il padre alle sue responsabilità elettive. Un sindaco che piange è come un chiodo che caga. Entrambi hanno la puzza sotto il naso. Per cui Ofelia si ritira di buon grado col suo nuovo consorte nell’ascensore di una rolls-royce a fare un sabba di pippistrelli e marmellate marcate Ovidio.
Parloti d’amore Marilù. E ti dico e ti chiedo di darmi un pezzo del tuo stivale per pulirmi le gengive da tanta cioccolata che sfregiò la tua vagina infernale e la tua pedicure così ben attillata. Ti amo e ti proteggo dalle mille sventure di una vita piazzata in telefiga col Cristo che ti ama anche lui dall’alto di una baracca che crolla su effluvi di diluvio universale siccome anche oggi piove. E torna a battere che voglio comprarmi una WII.
Un abbraccio stretto stretto alla scopa mi riporta in una Terra focosa e gioconda dove il Carnevale del cuore equivale ad un pollo scotennato e ridente, ma sdentato.

Tacchi a spillo di un rododendro in fiore


L’odissea di una pera matura si distende in un lago di cigni omosessuali. Perché la vertigine fa amicizia con una capinera? Me lo sono sempre chiesto. In fondo non tutti i tori si accoppiano con le mucche. E in fatto di corna Antonio ne sa qualcosa. Antonio è il nome della mia scimmietta.
Sogno il rumore di una wii rosa fuxia e volo tra uccelli di rovo pungendomi le ascelle pelosamente odorose. Per quale ragione vedo un highlander smontare da cavallo in mezzo alla tundra di un piatto di lenticchie fuori di senno? Se glielo chiedo continuerà a vivere in eterno e a farsi tutte le prostitute dello spazio tempo? Mi perdo in mezzo alle domande di un castoro con la dissenteria orale e m’infilo di tacchi a spillo per la mia passeggiata serale nel letto coniugale.
Quindi, in pratica, tutto per dire che, insomma, alla fin fine parliamo di riforme. Sì perché se la gente muore di fame la cosa importante è regolarizzare le coppie omosessuali. Questo noi vogliamo portare avanti. E indietro. E avanti. E indietro. Per sempre. Finché il buon Dio ci darà il buon umore noi scenderemo con la nostra slitta dal palazzo del ghiaccio e svenderemo le renne di Babbo Natale all’outlet più grande d’Italia in modo che tutti pensino di aver fatto un affare a comprare cibo di qualità a poco prezzo. Il potere logora. Chi non ce l’ha.