Nero e rosso un grigio di giallo si aggira tra i vestiti delle mutande scabrose e tenta un salto nell’occhiello di un barbuto paffuto signore con la ghetta al posto degli occhiali e la tuba al posto della zanzariera. Mi precipito felicemente tra i gangli della lotta libera per sedermi tra le fauci di un caimano mentre i delfini mi salvano ridendo dalle mandibole arrosto che mi avrebbero fatto salivare. Ci baciamo e il caimano se ne va contento per la sua rotta verso gli abissi infernali e io ritorno ai paradisi celestiali di un ritorno alla fine del mondo mentre impazzisco. Durante la lotta eterna tra il bene e il male un uovo cade dal cielo e scompone il perfetto piano di Dio per redistribuire la ricchezza sempre verso l’alto tramite la creazione di debito artificiale
La ricchezza di felicità si precipita a rincuorare i poveri di spirito in questa valle di lacrime di coccodrillo mentre l’amore respinge i buoi e attacca sul costato i rododendri che si affilano i denti sul davanzale di un terzo piano che dà su un cortile dove giocano i bambini e vola.
Vola il Tiziano mentre dipinge su tela d’inchiostro simpatico e ride. A crepapelle si dipinge la faccia di pelle di pollo e squame d’oca. Mentre Dio lo guarda e mangia paté di fegato di merluzzo.
Archivi tag: tuba
Il mago Baol
Il mago Baol si siede sulla sua cantina e ammira la sua creazione. Una torre di cioccolato color oro purissimo. Ride a crepapelle e si abbronza il viso. Il mago è grasso. E ride grassosamente. Ha uno smoking e una tuba bucata. Il bastone col pomello di pelle umana gli serve per comandare le forze del creato. Nel buio della sua cantina sotto metri di torba sgorga una fontana di luce blu e viola che inonda i giardini di terra inglese. Il mago Baol è soddisfatto.
La torre resterà nei millenni e ascolterà e invierà messaggi in altre dimensioni di insetti volatili.
Prega il mago. Prega Dio di dargli la forza di vegliare sulla sua opera affinché la pazzia umana non la distrugga. Selvaggi si aggirano già attorno alla sua cortina fumogena, attratti dall’odore di qualcosa di nuovo e strano. Hanno paura, e sono curiosi. E affamati. Dove c’è qualcosa, c’è qualcuno e dove c’è qualcuno c’è carne, questo sanno.
Il mago si prende gioco di questi esseri infernali, volando sopra di loro a un’altezza superiore a quella che loro possono raggiungere con le loro pietre. Ma se che loro sono tanti. Lui è solo. E ogni tanto deve dormire. E allora loro si avvicinano di più. Ma lui non dorme tanto, due o tre ore alla volta.
Ma sta invecchiando. Sa che non lo prenderanno mai vivo. E lo sanno anche loro. Ma non importa, la pazzia e l’istinto sono più forti. E la sua torre resterà. Dovrà solo imparare a difendersi da sola.
Ci vuole tempo. Prega il mago Baol di avere questo tempo. Di essere forte ancora per un po’. Un po’ di più. Poi tornerà da dov’è venuto, per ricominciare un’altra avventura.