Bumbum sabba bumbum


Streghe al sabba dell’anniversario dell’angelo del bene e del male. Streghe che circolano nei pensieri sonnambuli di uno zombie che scrive lettere d’amore per un vampiro in gonnella. Streghe che danzano, streghe che ridono in una notte di nuvole e di stelle e stampano una scritta in cielo “Cogito album di severalici rockettari, e bumbum”. Da qui nacque la maledizione del pollo.

Feticisti selvatici si credono delle sirene del condominio che nuotano sicure di affondare nel cemento liquido. Una torre che si scioglie nel cioccolato della propria meraviglia allaga dolcemente tutto il quartiere di frutta candita (che orrore!).

Un artista mai nato si appende al filo del rasoio per dimostrare la propria creatività in un momento di lucida pazzia. La sua foto con il cartello appeso alla schiena che dice “momento creativo” viene venduta all’asta per due milioni e settecentomila euro.

Il mago Baol


Il mago Baol si siede sulla sua cantina e ammira la sua creazione. Una torre di cioccolato color oro purissimo. Ride a crepapelle e si abbronza il viso. Il mago è grasso. E ride grassosamente. Ha uno smoking e una tuba bucata. Il bastone col pomello di pelle umana gli serve per comandare le forze del creato. Nel buio della sua cantina sotto metri di torba sgorga una fontana di luce blu e viola che inonda i giardini di terra inglese. Il mago Baol è soddisfatto.
La torre resterà nei millenni e ascolterà e invierà messaggi in altre dimensioni di insetti volatili.
Prega il mago. Prega Dio di dargli la forza di vegliare sulla sua opera affinché la pazzia umana non la distrugga. Selvaggi si aggirano già attorno alla sua cortina fumogena, attratti dall’odore di qualcosa di nuovo e strano. Hanno paura, e sono curiosi. E affamati. Dove c’è qualcosa, c’è qualcuno e dove c’è qualcuno c’è carne, questo sanno.
Il mago si prende gioco di questi esseri infernali, volando sopra di loro a un’altezza superiore a quella che loro possono raggiungere con le loro pietre. Ma se che loro sono tanti. Lui è solo. E ogni tanto deve dormire. E allora loro si avvicinano di più. Ma lui non dorme tanto, due o tre ore alla volta.
Ma sta invecchiando. Sa che non lo prenderanno mai vivo. E lo sanno anche loro. Ma non importa, la pazzia e l’istinto sono più forti. E la sua torre resterà. Dovrà solo imparare a difendersi da sola.
Ci vuole tempo. Prega il mago Baol di avere questo tempo. Di essere forte ancora per un po’. Un po’ di più. Poi tornerà da dov’è venuto, per ricominciare un’altra avventura.