Il vallo endemico di una minigonna zebrata


Il salice di una morte lenta organizza una struttura carceraria di amare parole d’amore. Il succo della libagione forzata gronda di aceto balsamico per una banda di cerbiatti che urinano sul pesce venduto al mercato mattutino ai turisti di uno zoo safari. Il sabato incontinente degenera in pozzi di fogna arrabbiata e il mio cervello è influenzato dalla sguardo torno di toro seduto che mi guarda e pensa alle studentesse in minigonne affumicate. Mentre il grande martello preme il pneuma dell’aforisma contenutistico io mi passo un rasoio tra i capelli e spargo un unguento lento tra le lenzuola del mio pene animale.
Il tutto mentre il palmo del piede si usura nella stitichezza lenta di un leopardo femmina che cammina con una lancia conficcata nel seno. Entro nel mondo endogeno di un lupo mannaro che confonde le equazioni con la coca cola e chiacchiera ad un bar di corvi imperialisti che danzano rap in un pertugio decorato in stile liberty. Definisco quindi, il sapore di una mucca bulimica e mi lascio ammuffire tra scatole di legno pregiato colorato con merda secca ricca di conservanti e ddt. Mentre cammino nella passerella di una montagna incantata mi chiedo se la vita non nasconda oscuri ossobuchi tra i quali ritagliarsi meandri di stracci tra un cuoio capelluto e un hippy fermo alla stazione ferroviaria.
Una grande luce mi porta assieme al vento di una mela marcia mentre osservo culi in minigonna in una biblioteca reale del reame di Boll.
E ti sputo in bocca.
Perché ti amo.
Mio pertugio incosciente.

Il ballo del pandoro liquido


Eccipienti lenti venerano la mortadella rancida. Evinco una giornata buia e grigia, mentre il mondo nuota in mezzo ad un mondo acquatico che gioca allegramente saltellando di qua e di là, di qua e di là. Posseggo le palle di neve che mi si sciolgono tra le palle degli occhi e vado in Madagascar.

Un uomo sui trentacinque, pelato e con due occhi a palla di pesce, si masturba ai piedi del suo letto dopo una telefonata che gli annuncia la morte di suo padre.

Una donna francese, castana sui quarantanove anni, si masturba in terrazza dall’alto del suo hotel al trentaseiesimo piano durante una notte d’estate bevendosi un té nero bollente, pensando al seno di un’amica di sua figlia.

Due koala di cinque anni lui e sei anni lei, fanno l’amore durante il giorno, nello zoo di Rio de Janeiro e tre bambini di cinque, sette e undici anni, guardano interessati e in silenzio mistico, mentre i genitori chiacchierano al bar poco lontano.

Dodici studentesse universitarie in vacanza nel sud della Spagna fanno l’amore contemporaneamente con altrettanti ragazzi arabi più grandi di loro. Tre di loro vomitano l’alcol, una, lo sperma, due non vengono ma fanno finta di venire e racconteranno che è stato bello e solo la metà si diverte veramente, due di loro si scambiano il ragazzo.

Due conigli rosa fuxia ballano durante un rave dopo aver saccheggiato una dispensa piena di pillole, stranamente non hanno nessuna voglia di fare sesso.