Una vecchia gallina sifilitica si monta un gallo adolescente tra coperte untuose e quadri pedofili. Un secondino s’infila un manganello rugoso tra le gengive infiammate e sputa quadricipiti arrosto secondo un ordine deciso da una Madonna lasciva e sanguinolenta incisa su tele variopinte.
Bestemmia Osvaldo in presenza della principessa della costola di cane cotta al vapore. E non si degna di zappare su un plasma trasfuso in occhi anemici durante un’operazione di spending review del governo di Birkenstock con le trapunte ai piedi. Mi limo le unghie su felici montagne russo ucraine tra flotte sul mar nero e coperto di latte e caffè.
Speriamo nelle fauci del governo renziano e preghiamo san checco che ci porti l’aldilà nell’aldiqua e desideriamo fortemente i nostri chicchi di mais quotidiano tra cerbiatte in calore e fili di spago che riempiono i diletti di mango e liriche d’altri tempi dove Mozart provava un requiem facendo sesso con una ragazzina altezzosa figlia di una vecchia gallina.
Che il vapore sia con voi
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Il gallo canta due volte (e poi rutta)
Mi rachitizzo in una rucola acida di saltimbanchi col palinsesto fuso da orecchioni vampireschi e corna fritte.
Antonia si sforuncola un abito da notte di lino pregiato e condisce la pasta di vermi froci in zuppa di lenticchie lesbiche che sognano di essere un cane pieno di pulci che si masturba davanti a uno specchio deformante. In un’orgia di pleniluni Antonia sfoggia la conturbante pelosa alla festa della civiltà che si tiene due volte l’anno alla faccia della crisi dove il vello d’oro celebra la propria sensualità davanti a una folla affamata.
Urla di avvoltoi piangono gli sfarzi dei tempi andati e rivolgono alla Madonna la preghiera di una dolce gabbana che si satolla la vagina del fuoco dell’inferno e bacia pudicamente la bocca di una vergine sifilitica.
Bravi. Complimenti vivissimi al coro di pavoni sconsiderati e allegri che raccolgono voti per contribuire a spargere la fame nel mondo e ad imbandire la propria mensa alla quale accogliere i poveri a Natale.
Antonia alleva la prole in un pollaio di sterco di bue e gioca al gratta e vinci. E canta.