Cado e mi auguro Buon Natale dal profondo della fogna dell’umanità, dove la melma di confonde all’orgasmo di piccoli esseri che scopano i pianeti della via lattea giocando a domino e intessendo i destini di Dio con la magia del nonno Merlino. Le sottocomiche del fior di loto mi azzannano le membra disossate da piccoli vermi multicolori che mangiano sassolini di chewingum buttati per strada da cantautori impegnati politicamente.
I corvi di re Baldovino si giocano a carte le menti sublimi di un cesso ovale che sogna di diventare un cesto da pallacanestro, un giorno non lontano. Nel frattempo inghiotte palloncini da basket senza rompersi i denti. Il nutrimento di una giovenca balla nello stomaco di un giocatore di football americano che canta una lirica il giorno del grande Bowl e fa meta in trentasette minuti dopo aver fatto il giro dello stadio inseguito dai telespettatori.
I fratelli gemelli dei siamesi di Kim Duo Fan Cal si giocano i testicoli a rosicchiarsi i piedi per una bambolina vestita da cantante rock. Tra chitarre e suoni cacofonici mi prendo una bistecca al sangue e urino sopra i milioni di gatti e di cincillà che mi stanno ascoltando e bevendo. Dopodiché tirano lo sciacquone e ci dormono su
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Topo
Una lunga striscia di carne percorrevo disilluso e assonnato sotto un sole cocente che mi portava verso nuovi crimini, nuovi deliri contro l’umanità.
Tiro lo sciacquone e seppellisco pelli scuoiate da cuori palpitanti di tori scatenati. Gira la lanterna dell’amore mentre un uomo solitario esce a passeggio in un circolo di nebbia che lo inghiotte e sparisce freddo come un’acciuga.
Mentre i suoi scarponi calpestano tappeti di carne e s’imbrattano di sangue come fosse fango dopo la pioggia. Una nebbia polverosa che entra nei polmoni e si deposita nei pori ricoprendoli di fuliggine melmosa.
Un vecchio cammina verso la morte. Verso la fine della nebbia, dove soltanto topi stanno in fila ad aspettarlo. Tributandogli l’ultimo saluto, con rispetto. Per l’unico umano capace di parlare con loro.
Prima di mangiarlo pezzo a pezzo per appropriarsi della sua carne e del suo potere. Per forse poter combattere gli umani. Un’antica leggenda prende vita in cui un pianeta sarà comandato da topi.