In mezzo a una spiaggia di testicoli in calore Anissa si siede e mostra il pomo d’Adamo alla selvaggina carente di antibiotici ormonali. Esige una mano sul corpo da schiava. Esige un sogno e una chimera che la porti su draghi di cartone in un’isola di porcini. Esige che la scatola di froci si apra e una bomba scoppi per dirigere il traffico di risotti. Gode al caldo sapore del mare. Nella fretta di un orgasmo con altri pianeti che gravitano intorno a lei dimentica di mettersi il preservativo e rischia di mettersi incinta da sola. Potere dell’immaginazione. Un bug nella matrix. Un bug che striscia sotterraneo in una casa fatta di piole e zanzare.
Corcina 86 anni si masturba nella sua casa nella prateria australiana davanti ad una sequoia alta 180 metri immaginando che sia un fallo di toro. L’orgasmo la vede rotolare in mezzo alle radici di iguana verde.
Caterina 18 anni fa l’amore col suo ragazzo in una cascina diroccata nella pianura statunitense ascoltando shakira nell’ipod dopo aver preso medicine antidepressive e senza sapere che di lì a poco ci sarebbe stata l’esplosione di un reattore nucleare a poca distanza.
Padre Alonso si fa masturbare da una signora di mezza età nella cucina dell’asilo di St Eusebio di Catalonia nel sapore stantio della mensa. Le mani di lei erano appena affondate nelle frattaglie di pollo e coniglio. Anche lei si eccita. Ma nel bel mezzo vengono scoperti.
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Il corsaro rosso
Un salto nelle mondelle di un artico rosso pantera e siamo tornati nel diluvio universale parlando con i cachi gialli e neri di una stazione ferroviaria che ci bacia e ci abbraccia. Mentre osserviamo la linea di demarcazione della nave aliena un pirata si alza e grida “Loacker à volontà” rosicchiandosi le mentine di liquerizia asmatica.
Fu così che un catorcio quantico di androide polmonare s’innamorò della bella schiava color amaranto che ci seguiva da vicino e lei partori’ transistor quantici a volontà con i quali si cibarono i coccodrilli della savana sviluppando rose e fiori d’arancio per matrimoni complessivi. Aureliano si stura una gengiva di sterco bionico e annusa una puzzola dietro la manicure color flamenco arabeggiante.
Finiamo canticchiando in una savana afosa in pieno centro della campagna padana tra grilli fatiscenti e case coloniche che gracchiano in armonia col cosmo che gira a vuoto cantando la marsigliese stonata. Tra una salsiccia di rabarbaro e un filetto di triceratopo in carrozza ci adagiamo tra crescentine e frittelle mischiate col muschio avanzato dal pranzo dei gatti e soffriggiamo la nostra noia in una catena di superalcolici nostri amici d’infanzia.