Il freddo solare della tundra


Allodole borghesi scendono dalle nocciole per masturbarsi le gengive di rucola e stracchino. Un genio della lampada si abbronza al vento del mistral tra beduini e focacce che scendono dal polo per una vacanza al solare freddo dell’inverno padano.
Una nebbiolina scende mentre mi stuzzico le narici di ricotta pescarese e mi liscio la libido di una libellula in calore tra le mutande e l’arrosto di un governo di burattinai liquidi.
Arista si gratta lo stomaco dopo una messinscena con i suoi genitori per mettere su Internet il suo show porno con il ragazzo e con le amiche di facebook. Originariamente si solleticava da sola sotto le lenzuola della nonna, ma poi la vita urbana di Milano le ha sciolto le emorroidi come burro in padella e ora si chiede se l’Australia non sia un posto per villeggianti della costa romagnola. Mentre balla la Zambia sfoga le sue mirabili conoscenze di ausiliare dell’esercito della salvezza delle scimmie ingravidate da Fantozzi.

Il gallo canta due volte (e poi rutta)


Mi rachitizzo in una rucola acida di saltimbanchi col palinsesto fuso da orecchioni vampireschi e corna fritte.
Antonia si sforuncola un abito da notte di lino pregiato e condisce la pasta di vermi froci in zuppa di lenticchie lesbiche che sognano di essere un cane pieno di pulci che si masturba davanti a uno specchio deformante. In un’orgia di pleniluni Antonia sfoggia la conturbante pelosa alla festa della civiltà che si tiene due volte l’anno alla faccia della crisi dove il vello d’oro celebra la propria sensualità davanti a una folla affamata.
Urla di avvoltoi piangono gli sfarzi dei tempi andati e rivolgono alla Madonna la preghiera di una dolce gabbana che si satolla la vagina del fuoco dell’inferno e bacia pudicamente la bocca di una vergine sifilitica.
Bravi. Complimenti vivissimi al coro di pavoni sconsiderati e allegri che raccolgono voti per contribuire a spargere la fame nel mondo e ad imbandire la propria mensa alla quale accogliere i poveri a Natale.
Antonia alleva la prole in un pollaio di sterco di bue e gioca al gratta e vinci. E canta.