Ieri ho visto un uomo che mi diceva che mi voleva e gli ho detto fottiti tu. Ballo davanti a uno specchio che mi dice che sono viva. Prego uno Spirito Santo con cui voglio fare l’amore. Nel sangue e nel letto insieme a tarantole addormentate che si sciolgono nel nostro calore. Pustole di sperma divino si levano in fiumi di vapore acqueo e ci portano a quel paese. Ora che sento il calore di un castoro pallido capisco perché lo amo così tanto.
Sento la passione di rose violente con le quali il mio amore mi uccide la pelle di dardi avvelenati e il pesce nuota nella mia vagina spalmata di burro e cenere di cuore. Pezzi di merda che scivolano freneticamente intorno ad un orgasmo di color carne al sangue. Essi parlano a due amanti che ballano il flamenco in una terra di Mezzo portando i colori di un circo equestre in mezzo a circoncisi con gli occhi a mandragola che applaudono in un silenzio sacro.
Santo Buddha che sei circonciso con lo Spirito santo e preghi il Santo padre di trovarti qualche santo in Paradiso che possa santificare il nostro nome in nome di una tarantella tzigana e preghi. Perché preghi e non scuoi un bue tra tante puttane con le quali hai passato la notte? Mi agito nella notte tra buio e silenzio facendomi masturbare dalla solitudine che sola, mi fa compagnia. Un’amica discreta che suona il violino e non chiede niente in cambio, solo di essere amata, almeno da qualcuno.
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Ho riscaldato il mio cervello al microonde
Scoppio nell’ambito di un fantasma. Mi lascio andare alla follia che alberga sempre più padrona della mia mente e lo spazio mi sembra un grande vallata di fumo e alcol. Un grande buco dove il niente diventa e basta. M’abbandono alla lanterna dell’amore che scivola dolcemente su uno zucchero a velo di alito positivo. Un ambiente diverso. Fatto di gruppi elettrogeni e allucinogeni. Dove il sonno non alberga più. La notte è un immenso soffitto bianco mentre faccio l’amore con una chitarra elettrica e fondo i miei testicoli nell’assolo di una canzone che spacca i timpani ridondando come una campana a morto. La televisione continua a trasmettere mentre chiudo gli occhi e il telecomando cade dalla mia mano sinistra. Gli occhi finalmente si chiudono sul sipario dello sbarco di Normandia. Che ha trasformato un’Europa nel cinquantaduesimo stato degli Stati Uniti. Vedo un dentista che opera una bambina. Vedo il sangue schizzargli negli occhi. Vedo Che il sangue è il suo. Vedo che il dentista muore e la bambina scende e se ne va.
E il silenzio scende sulla mia notte insonne.
Gruppi di mosche s’insinuano intorno alla mia cena scaldata al microonde.
Onde radio si mescolano alle pustole d’alloro che circondano il pazzo che si aggira nella mia stanza mentre dormo e mi guarda e mi osserva e mi seziona come se mi conoscesse, come se fosse una parte di me.
Mi bacia e mi risveglio. M’illumino e vedo. Sciami di luci in una’arcobaleno di suoni color della cenere. Insieme ripuliamo i morti del cimitero. Finché la morte non viene a seppellire il bambino e la trinità divina.
Buon Natale toilette mia cara. Che ogni mattino accogli il putrido fiele che alberga il corpo di un pazzo.
Buon Natale a te, orifizio da cui scende un’ira molle color cenere.
Buon Natale a tutti voi, pazzi. Che sciogliete una mela nella bocca del demonio e fate sesso con un’aranciata di birra semovente.
Mi agito e scopro che il mio sonno altro non è che un insieme d’incubi e sogni agitati dalle note sgangherate di una sedia elettrica. Mi chiudo e mi rinchiudo nel caldo abbraccio delle mie lacrime che pensano a una seconda vita cullate dall’atmosfera di Marte e Venere.
Esco da una passerella fatta di angeli e plano su nuvole di smog al contrario e passo da una nuvola all’altra con le liane come tarzan e urlo un urlo agghiacciante che spezza il mio cuore e mi fa passare dal sonno alla morte.
E mentre osservo il mio funerale penso e ricordo a un tempo in chi non dormivo e sognavo di morire. E sciami di amare mosche lacrimavano in mia compagnia e di una toilette natalizia, forse un regalo di un parente pazzo.
Ora sento che la mia pazzia ride e piange e ama e lotta e siede alla destra del padre e della madre. Prego che la nonna si masturbi sul ventre di una balena rotta.
Solo così troveremo la pace nei sensi di una chitarra rock.