Una colonna di fumo incendia il mio cervello in una serie combinatoria esponenziale di cani dormienti che tirano una riga di coca con il buco del culo. Non ritengo fortunato un pene dell’arcano maggiore per essere stato tirato fuori da una situazione oscura e umidiccia, ma il caldo che lo circonda ribolle di strati di muco inossidabile e si perde all’interno di un utero senza trovare più la via d’uscita.
Cicale cantano la via dell’onda, una forza del destino mentre si puliscono il pelo dal barbiere di siviglia e oziano allegramente in una strada di autostrade con la polizia che sfreccia luminosamente ai 200 orari in corsia di emergenza di fianco ad autotreni sonnacchiosi rischiando la buccia ogni sera insieme a mostri che cercano di suicidarsi insieme alle loro famiglie di coleotteri addormentati.
È in questo contesto che Barbabianca si masturba sul ciglio della strada in un Aspromonte di datteri e fichi d’India davanti all’ultima serie di corna abbassate per meglio dirigere il traffico dati di una signora che cerca di rubare al supermercato ma viene sorpresa con le mutande abbassate fare pipi’ in un angolo. Anche un cerbiatto può perdere i sensi, ma una volpe che gioca a carte con Dio può essere bastarda ma non volgare.
Quindi mi chiedo se anche questa giornata non sia stata utile per produrre libertà ai ricchi ed avvicinarmi un po’ di più alla morte.