L’ira del delirio.


L’ira del delirio è una vacca boia che si accoppia con dodici fatiche e pesa un catetere pieno di carne e vene varicose. Il pianto del delirio è diverso. Seducente e incazzato. Ti violenta con debolezza. Ti ama e non ti succhia. Ma erode l’anima di lucida droga che penetra i capezzoli tra fumi di sperma ipocondriaco e larghe intese.

Ma non è una cosa seria. È una cosa dovizia. Una di quelle che tu pensi che sia e non è proprio. Ma fatti sentire. Che ci vediamo per una pizza. Mi faccio sentire io. Tra pesci azzurri e pescherecci targati Armani. Su cui saliamo sopra a una bicicletta sfittica per pedalare in mezzo a piogge di acidi digestivi.

Mi ritengo. Dal soffiare su una testiera di testicoli triturati con pepe e cipolla. Per una luce di lucertola che morde il freno di una Ferrari che luccica ignobile e arrogante. Con quella pelliccia che ricopre sedili e anime di locuste. Austria e Francia sedute a guardarsi nella spiaggia della costa d’Avorio in un pianeta disperso e solo nella galassia di Andromeda dove soffia un vento caldo.

E buio.

Duro pescare solo con la sincerità


Una monaca in calore si distende sulle caviglie nella posizione di adorazione del proprio Dio. Un organo aperto che canta le lodi del Signore e gli dona la propria castità per la loro vita eterna in pace con i suoi figli. Una preghiera aperta a ricevere lo spirito santo in un umido abbraccio tra corpi a forma di serpenti e croci tenere come cioccolato che si unge di olio d’oliva in una mungitura estrema del suo seno voluttuoso e sensuale. I suoi occhi grandi ed eterni lo guardano dal basso all’alto mentre osservano la forma del sacro corpo racchiusa in un’urna eretta in onore del loro amore. Una materia organica si muove insieme alla sua saliva per digerire spermatozoi caldi e bianco latte che raggiungono il basso ventre e la inondano di lucida droga.
Un’unica madre intensamente perdona la figlia di una scarpa d’onore che battezza i grandi positroni e afferra la croce con le unghie fino a chiudere gli occhi in segno d’interpunzione e maledire il giorno di nascita e i suoi occhi si chiudono a tornano a piangere sul latte schizzato da una pompa a benzina. Gloria si addormenta in una pace che uccide. Mentre gli arti si paralizzano ricorda una bambina spensierata che correva sulle travi arrugginite di una montagna di rifiuti industriali nella periferia di una grande città e guardava il mondo per la prima volta da una posizione suicida.
Un poliziotto si dedica intensamente alla sua attività di fare multe e arrestare casalinghe in pensione e lupi mannari che si lavano i denti prima di mangiare. Un giorno perde un piede per strada e si rivolge alla polizia ma gli dicono che non possono farci niente. Denuncia il furto e aspetta la manna dal cielo. Il cielo piove e la pioggia ride di sprazzi di edonismo pelato. Pepe si gratta il cranio e pensa al suo piede mentre la canizie incalza e dopo venti anni decide di uscire di casa senza il suo piede, ma in fondo, pensa, senza piede volerò più leggero. Fu così che si dedicò alla lievitazione gassosa.
Buonanotte.