Justine


Una notte stellata mi circoncide attorno a un circo di capinere che mi parlano un linguaggio watusso e saltano da un ufficio all’altro per gabbie elettroniche che rispondono al nome di bit. Sparo a uccelli di manzo argentato e mi masturbo pensando alle rogne di Calcutta. Lebbrosi masticano chewingum acetato. Una bolla di sapone si sfrega contro una vagina epilettica e gusta il succo di limone di vacca boia. Mi strizzo il pene per guadagnare un tozzo di pane per guardare dalla finestra Justine. Sono Justine De Sade e vengo dal fornaio per mungere la moglie in cambio di due cornetti alla crema.

Prego la santa saporita perché mi dia la forza di far fiorire petali d’argento da culi di stronzi. Ma non sarà facile, perché? Una ruota di scorza mi pone l’ardua sentenza tra una jeep cherokee e un indiano pelato che suona l’arpa e il mandolino acerbo. Elisa si bene una frutta sciroppata, uno schifo di stufato che si agita nel suo stomaco peloso di zitella ripiena di kebab. Essa soffia e stuffa come uno stantuffo suonato in pieno oceano mare che recita una poesia di comodo per evaporare decine di miliardi di interessi sul debito.

Mi impicco come un derivato sfittico e m’inginocchi davanti a una banca centrale egiziana che sforna piccoli dinosauri sull’altare dell’unione mondiale delle scorze di limone e getto un tappeto in direzione della Mecca in cambio di due cammelli.

Il salto del saltimbocca


Imbocco la strada della generosità e mi piego all’agenzia delle entrate per mendicare un tozzo di pane raffermo davanti alla chiesa della scienza medica. Mangio un panino di staminali condite con sperma di tricheco cieco. Sa di Nutella. Ma con un’aggiunta di fragola e panna. Resto incinta e mi dirigo verso la posta prioritaria per raccomandarmi a Dio non appena tornerà a Fatima per un incontro ravvicinato, molto ravvicinato: peloso.
Prego lo Zio Dio di darmi il pane quotidiano con la marmellata di prugne della nonna Elvira. Sorrido adiacentemente a un lupo di marmo di Carrara che arriva ultimo alla gara di pallavolo della sezione uno della scuola di addestramento lupi mannari. Ma applaudo festosamente mostrando i padiglioni e suonando una sinfonia Patetica modificata geneticamente con Staminali di Stamina e di Gramigna al pesto.
Una chiesa informa i fedeli del cambio della guardia al governo delle lucciole. Abbiamo cambiato la legge elettorale. Quindi i sudditi saranno contenti. Ma non abbiamo cambiato le nostre remunerazioni. Quindi i sudditi saranno contenti. E anche noi. Poi cambieremo il Senato e faremo un giro delle poltrone e le chiameremo le Grandi Riforme dei saltimbocca. E ci faremo un bourbon alla senape e brinderemo in onore di pecore e cavalli.

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