Un dolore lancinante di pasta al pomodoro.


Mi riempio di pasta a pieni polmoni. Un grande respiro mi porta ad Alpha Centauri alla velocità del pensiero. Se penso troppo viaggio per l’universo su una cavalletta epilettica. Una versione beta del mio cervello mi farebbe comodo per testare sogni e universi mentre la cavalcata delle Valkirie canta un’ode a Amadeus che piange nel letto di morte per un Requiem erotico dedicato a sua nonna.
Con Enrico raccatto la spazzatura delle stelle e prego in ginocchio un intestino crasso di montarmi la panna sulla fronte una volta che uscirò da questa storia in posizione supina. Buon compleanno Murphy. Sulla stella d’autunno intingi il tuo marchio tra sangue di donna e fuliggine d’amore che entra spalancando la finestra sul mattino umido e caldo. Dopo una notte di urla e orgasmi ti accasci alla radice delle tue pene per bere il brodo di Frodo che fa ancora le fusa strusciandosi al tuo mantello di pelle.
Godo di una sinfonia di stelle e dirigo l’orchestra di spasmi epilettici di giovani giovenche in abito da sera in cerca di un flauto armato di succo di mela da bere per aperitivo.
Spritz!


Il compagno di scuola
Bomba o non bomba mi travesto da vello dorato dopo aver sconfitto gli arcangeli che scendono e salgono nelle scale di marmellata alle prugne. In un sottofondo di urla da baccanti, Valentina si sfiora leggera e solletica la propria voglia di cantare le lodi del Signore con un orgasmo in suo onore.
Respira in una damigiana di petali di rosa nera per trasformare il mare in libellula sofferta. Quell’attimo di dolore e sapore di spremuta la porta a dipingere la faccia di una maschera veneziana in cima al monte degli dei bevendo un caffè.
Dipinge il giorno dopo un compagno di merende che mangia con la bocca dentro alla pasta ed emerge solo quando il sugo gli ha dipinto tutta la faccia fino ai capelli e non si accorge che quello è il suo sangue e che da lì a poco morirà. Ricorda quella scena e pensa che la venderà a caro prezzo.
Poi studia per il proprio esame di diritto che è domani. Si legge le domande che le ha passato stanotte il professore. Ieri le aveva allungato una mano in ufficio mentre lei pensava che non c’è ragione di fare le cose difficili quando si possono fare facili.