Cacofonia


Gestite il suono del silenzio con una patata in una manto e un mantello nell’altra. Il silenzio ascolta e perdona. Il silenzio è tuo amico e fratello. Fratello di sangue perché sei nato nel silenzio e dal silenzio provieni. La tua carne non parla né il tuo sangue. Il silenzio dello spazio è eterno ma parla un linguaggio che solo il silenzio è in grado d’interpretare. Ascolta il silenzio e scoprirai quello che cerchi. Per ascoltare devi stare zitto. Il silenzio è tutto quello che sei e che hai paura di essere. Se scorreggi fallo silenziosamente. Se scopi piangi in silenzio. Non scoprire la coperta del silenzio. Perché quando sarai pronto si scoprirà da sola e ti apparirà vergine ed immacolata pronta per essere tua. Perché sei tu.
Anche uno sputo può fare troppo casino. La cacofonia di un villaggio turistico mi sussurra all’orecchio il suono della madre terra. La cacofonia di una musica rock stende un velo di catarro sui miei neuroni affaticati da una notte di marijuana da leoni. E panzer di sintetizzatore uccidono le zanzare a colpi di fulmini e caramelle.
Mi chiedo a che scopo viviamo e uccidiamo e moriamo e risorgiamo e dipingiamo e moriamo e scriviamo la nostra biografia su una croce di salnitro piantata ad eterna memoria. Ma me lo chiedo perché la risposta non esiste e la domanda resta là come una bella donna che ti guarda dal bordo di una miniera abbandonata mentre tu cerchi te stesso e scappi da un’esplosione di grisou prima che ti esploda in faccia.
Ed è lì che prima di morire ascolti il suono del silenzio che cala prima sui timpani sfracellati dall’esplosione e poi ti addormenta in un sonno profondo finché non incontri angeli e porci che ti hanno accompagnato e l’unica cosa che ti chiedi è se hai mangiato abbastanza cioccolato dato che non lo ritroverai più in nessun’altra dimensione o pianeta dell’universo.
Oggi piove e l’acqua è l’unica essenza che può disturbare il silenzio, perché ne fa parte. Anch’essa è silenziosa e anche la terra. E quando un silenzio incontra un altro silenzio fa un suono sordo anche se forte che ti aiuta a prender sonno e a calarti nel silenzio prima che diventi eterno.
Sto immaginando come cantare in maniera silenziosa per fare un coro degli spiriti della terra che volino sbattendo le ali di farfalle agitate dallo stress informatico. Anche il computer fa poco casino. Lui ti guarda come il genio della lampada e ti chiede quale desiderio vuoi che esaudisca.
E prego.
In silenzio.
Gli spiriti.
E ci faccio l’amore.
In silenzio.

Toro


Un fumo avulso si erge dalla superficie del naso di un conte ombroso. Mentre i suoi capelli s’incazzano di grigio che sembra un bicchier di piombo sprizz. Devono aggiustare la strada mia cara, non ti pare una buona ragione per farmi un pompino? Via non tiriamoci i culi addosso. Non è di cattivo gusto? Il bon ton si apprezza, mentre il vino evapora dallo stomaco di una vacca alcolizzata ma felice di aver fatto la zoccola in una miniera d’oro. Meglio gli uomini dei tori. Si ripete mangiandosi un fico d’india. È la vacca del conte. Si chiama Frigidaire. Anche lui come tanti preferisce l’amore alternativo. Senza impegni. Ma per tutta la vita. Una vita che frana poco a poco addosso ad un aristocratico che conta le pecore per svegliarsi e scopa le mucche pensando di dimostrare di essere un toro.