Le anime di Tamerlano


Mi cospargo di dolce Avogado le palle ultime di un’esperienza in cielo guardando il mondo sommerso di anime purgate che si preparano a cambiare dimensione adiacente. Cospargo nella loro mente il dolce sapore di melma e pus che discende nelle narici e avvolge le loro presenze di gatti dal pelo irsuto. Le volpi guardano attonite lo spettacolo e si preparano a mangiare i resti di corpi semoventi che urlano la loro acidità tra figurine di calciatori e prostitute in attesa dell’autobus che le porta al dormitorio algerino.
Dodici ciclopi mi fanno compagnia. Discendono dalla nobile casata degli Asburgo. Sono stati allevati come fratelli insieme ai maiali di periferia e clonati con le tecniche low cost di Ryanair per nutrire i passeggeri dei loro stessi escrementi. Il sistema ha avuto grande successo e ora la loro carne è venduta nei migliori ristoranti di Spagna e del Mar Morto.
Raccontami una storia dolce dea della pastasciutta. Una storia che coinvolga i telespettatori ad un’esperienza di orgasmo collettivo e spinga le vendite della Barilla attorno alla Santa Comunione di una famiglia felice e senza pensieri perché chi compra la Barilla scaccia i pensieri come i mercanti dal tempio e si sente un po’ gesucristo. Oppure un povero cristo.

Carne bio


Ventiquattro zanzare mi sono entrate nell’orecchio e ronzano come dannate all’inferno dei cuori macirulenti.

Cerco un nesso permanente tra le stratificazioni di melma che si abbattono nei diaframmi del mio cervello.

Bevo cicuta per suicidare frammenti di vita che s’immergono nello stagno del perdono incrociato.

Fievole si gira e cerca una chitarra per suonare una canzone rock, un inno alla fidanzata che morì maciullata da un intercity in ritardo dopo essercisi buttata volontariamente. Dopo aver cantato una canzone che gli sarebbe valsa un premio e un sacco di soldi si mangia una banana e si chiude in sauna.

Era una bella giornata. Era una giornata. Bella. Bella come? Bella, sai tipo col sole e il cielo azzurro, con gli uccellini che cantano? E bla bla bla? Ecco, una giornata così. Nohoho, senza neve, ma ti pare? Va be’ lo so che può capitare, ma quella volta non è capitato.

Quindi ti dicevo Fievole si affaccia alla finestra e sbadiglia e se ne va a dormire ma prima di addormentarsi si schiaccia una sega in salone davanti alla porta finestra aperta perché sa che la vicina di fronte lo guarda sempre e vuole offrirle un omaggio.

Finirà che un giorno, qualche anno dopo, la vicina lo inviterà da lui, ma solo per fargli mangiare la carne del marito morto e conservato nel congelatore.
Da quando mangia quella carne non si è mai ammalata ed è pure ringiovanita e quindi pensa di fargli piacere. Fatto sta che cade svenuto e poi muore pure lui.
Al che lei non sa più che pesci pigliare e sta per chiamare l’ambulanza poi ci ripensa e lo mette nel congelatore insieme al marito.