Le efemeridi giallo pus


Una vecchia gallina sifilitica si monta un gallo adolescente tra coperte untuose e quadri pedofili. Un secondino s’infila un manganello rugoso tra le gengive infiammate e sputa quadricipiti arrosto secondo un ordine deciso da una Madonna lasciva e sanguinolenta incisa su tele variopinte.
Bestemmia Osvaldo in presenza della principessa della costola di cane cotta al vapore. E non si degna di zappare su un plasma trasfuso in occhi anemici durante un’operazione di spending review del governo di Birkenstock con le trapunte ai piedi. Mi limo le unghie su felici montagne russo ucraine tra flotte sul mar nero e coperto di latte e caffè.
Speriamo nelle fauci del governo renziano e preghiamo san checco che ci porti l’aldilà nell’aldiqua e desideriamo fortemente i nostri chicchi di mais quotidiano tra cerbiatte in calore e fili di spago che riempiono i diletti di mango e liriche d’altri tempi dove Mozart provava un requiem facendo sesso con una ragazzina altezzosa figlia di una vecchia gallina.
Che il vapore sia con voi

Un dio guardone


Una gamba di pezza solletica il mio spirito in fondo a un lago d’argento dove celebro il mio matrimonio tra i fedeli di una chiesa offuscata dal travaso di bile.
Un’operazione costosa per succhiare il liquido giallo dai pori dei muri ha portato all’ustione degli organi interni di un sacerdote dell’urina di Satana. Si è masturbato davanti ad un pubblico di carciofi adoranti mentre cantavano e si toccavano le natiche. Il lato N.
Mitisoara dice che non gli vanno bene i tortellini in salsa di chiesa mentre si tira su i pantaloni dopo aver cagato sulla turca di un effluvio di sodomia affumicata. Con un rutto si libera di anni di frustrazioni matrimoniali e paga un serpente per mangiare la foglia di fico con la quale Adamo ed Eva si sono coperti da un guardone satellitare.
Trema il demiurgo di patatine fritte che mangia in insalata di stronzi che piovono insieme alla manna sugli ebrei in fuga dalla capitale incendiata da un fulmine di sale disceso su Sodoma e gonorrea che emette effluvi di lasciva quando si solletica la sottana. Ma il guardone non demorde e lava l’onta subita con un effluvio universale, una lacrima dall’occhio di Polifemo