Mi sono iscritto all’Università della fede. È un progetto divino. Si tratta di immaginare un mondo diverso. Quello di domani mattina. Il mondo migliore. Prego ardentemente. Nel senso che prego sulle braci accese. E ardo. Prendo fuoco sul serio. Mistero della fede. Domani ci sveglieremo cotti a puntino. Avremo bruciato il vecchio e acceso un cero al nuovo. Io mi sono attrezzato con arco e frecce incendiarie. E di preservativi bucati.
Il grande capitolino ci farà il discorso di fine anno. Oramai lo fanno tutti il discorso di fine anno. Per la gioia di milioni di telespettatori. Io propongo che tutti facciano il discorso di fine anno. Un discorso delirante per tutti. E mettiamo dei sacchi di sabbia vicino alla finestra.
Cari fratelli, elettori, cittadini. Cari pantaloni dalle tasche vuote. Siamo molto soddisfatti del vostro comportamento, pacifico e pagatore. Siamo contenti che la vostra principale preoccupazione sia pagare le tasse alle giuste scadenze. Da buoni cristiani dovete pensare al benessere dell’altro e porgere l’altra guancia e non il forcone. Noi vi ringraziamo dal profondo del nostro pancione. E mangeremo e berremo champagne alla vostra salute. Perché finché sarete in salute potrete lavorare e pagarci le ferie. Rendiamo anche grazie a Dio per la fortuna che ci ha dato di avere qualcuno che paga i nostri debiti al posto nostro e ci dà la nostra escort quotidiana. Affinché il futuro sia sempre così noi ti preghiamo e ti rendiamo grazie. Amen.
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Le anime di Tamerlano
Mi cospargo di dolce Avogado le palle ultime di un’esperienza in cielo guardando il mondo sommerso di anime purgate che si preparano a cambiare dimensione adiacente. Cospargo nella loro mente il dolce sapore di melma e pus che discende nelle narici e avvolge le loro presenze di gatti dal pelo irsuto. Le volpi guardano attonite lo spettacolo e si preparano a mangiare i resti di corpi semoventi che urlano la loro acidità tra figurine di calciatori e prostitute in attesa dell’autobus che le porta al dormitorio algerino.
Dodici ciclopi mi fanno compagnia. Discendono dalla nobile casata degli Asburgo. Sono stati allevati come fratelli insieme ai maiali di periferia e clonati con le tecniche low cost di Ryanair per nutrire i passeggeri dei loro stessi escrementi. Il sistema ha avuto grande successo e ora la loro carne è venduta nei migliori ristoranti di Spagna e del Mar Morto.
Raccontami una storia dolce dea della pastasciutta. Una storia che coinvolga i telespettatori ad un’esperienza di orgasmo collettivo e spinga le vendite della Barilla attorno alla Santa Comunione di una famiglia felice e senza pensieri perché chi compra la Barilla scaccia i pensieri come i mercanti dal tempio e si sente un po’ gesucristo. Oppure un povero cristo.