Un dodecafonico raffreddore


Un atto ecumenico fossilizza il rutto del topo, mentre cozza contro il colpo di tosse della Terra col raffreddore. Mi guardo allo specchio e mi si bagna la vagina nell’antro di Eolo. Ballo un ballo frenetico sul tavolo mentre m’infilo pistacchi nel culo e il bruciore di una banana si sparge nello sfintere. Spargo escrementi sullo schermo televisivo e il dolore della passione esplode le mie lacrime e continuo a ballare e continuo a girare e ululo. Mi guardo i capelli da adolescente e mi chiedo se un giorno balleranno da soli.
Angeli e paradisi sorridono ad una Terra di terra e fame e una donna chiede lavoro per mangiare finocchi all’inferno. Guardo l’orologio e penso che devo lavare il fango sceso sulla mia pelle e sui peli del pube. I miei capelli lunghi accarezzano il mio seno e eccitano l’anima sotto di essi. La mia pelle risponde con elettricità e io viaggio in carrozze alate verso monti scoscesi su mari limpidi.
Un pagliaccio che ride stura un lavandino di pongo e marmellata mi dice che sono una troia e gli dico che ha ragione ma che a lui non la darò mai. Prego in ginocchio lo Spirito Santo di godere degli ultimi giorni di Sodoma e Gomorra affinché il Paradiso sogni baccanali di zuppa di ceci e lenticchie zuccherate allo zenzero.

Padre ho peccato


Racconta e svuota la tua anima nel ventre della vergine santissima
Ho pensato e ho toccato
Chi
Me stessa
Dimmi come e quando e quanto
Ero stesa nel parco tra gli alberi e era caldo era ieri pomeriggio non c’era nessuno e ho iniziato a pregare. Mi sono inginocchiata. Avevo le mani giunte e pensavo a Gesù e pregavo e m’inventavo anche le preghiere perché ero stufa del Padre Nostro
Ma come fai a stufarti del Padre Nostro?
Mi stufo e basta. Comunque funzionava e recitavo “ti amerò per sempre corpo e anima e voglio lasciarmi andare a te completamente senza pudore e dedicarti tutta la vita per poco che possa valere ed essere tutt’uno con te, voglio essere la tua Maddalena, la tua Maria e la tua vergine”
Ma questa non è una preghiera
Be’ comunque per me era una preghiera e m’immaginavo veramente di essere con lui e di stare tra le sue braccia in quell’erba e tra quei fiori profumatissimi di rododendro e violette e forse mi hanno dato un po’ alla testa
Non cercare scuse
Non sono scuse mi hanno dato alla testa e mi sono eccitata. Mi sono eccitata e ho cominciato a toccarmi prima il seno e poi la
Sì ho capito
Non ha capito don Germino era la testa e non la
Ho capito
Stavolta sì, comunque mi sono accarezzata i capelli e con i capelli ancora il seno e i capelli erano così soffici che sembravano seta che quasi mi faceva il solletico. Ma non era un solletico, era come elettricità che cresceva piano piano ed entrava sotto la pelle capito?
No
Lo sapevo. È come un’onda del mare che prima sta sopra la pelle, poi ti passa sotto e entra dentro e allora li sì che ho cominciato a toccarmi la …
Sì e poi?
E poi sa com’è
No non so com’è
Le piace eh? Comunque pensavo che anche a Gesù sarebbe piaciuto e a me è sempre piaciuto tantissimo in questa posa nudo a braccia aperte e m’è piaciuto immaginarmelo come un ragazzo qualsiasi, un po’ hippy che gira predicando e mi capita sempre che questi pazzoidi mi piacciono ma non sapevo che qualcuno mi filmava
Chi ti filmava
Tommaso
Tuo fratello?
Sì, lo sa che ha una passione per me? Mi segue sempre e stavolta m’ha beccato
E che ha fatto
M’ha sdraiata per terra
Non t’ha violentato
No io stavo per venire e lui anche e allora ha finito di masturbarsi in ginocchio sopra il mio viso e
E?
Siamo venuti insieme, ma lui ha continuato a filmare
Praticamente un incesto, ma siete matti
Beh mica siamo gli unici qui intorno e c’è pure di peggio
Questo non vuol dire che non sia peccato
Se no mica mi confesserei
Sì, ma non te la cavi mica con due ave Maria, vai avanti
Perché non è ancora venuto
No