Armi e bagagliaio, fritti c’incamminiam


Un’america di superpolli reagisce alle filippiche della branzina al vapore e gode di una pancia ripiena di spermatozii nell’accarezzare penne nude in nuova guinea. Una sfrappola si lascia leccare a Carnevale per scherzo e una nuova speranza le nasce nella magia di orecchini dorati al polso della regina di Svezia mentre bacia la turca nel bagno. Mi piacciono i Maya, specie in brodo, un popolo mitico specie perché estinto se no sarebbe in via di sviluppo. Una sensazione gratta le palle alle gonadi della prostata in calore, mentre la micetta si lecca una passera ringalluzzita dalle corna dell’unicorno impazzito. Aristotele mangia un budino alla crema mentre scodinzola davanti alla ciotola in cucina e io preparo i garganelli allo stracchino di cioccolato triste, ma ganzo.
L’unione delle repubbliche socialiste sovietiche è stato un sogno di una notte di mezza estate che ora si scioglie di voti a Renzi che ronza in una banana di crediti e debiti. All’armi cittadini. Possa tu credere che dio esiste e vivere nella matrice interna del suo sfintere finché morte non vi separi e ti permetta di tornare allo stato liquido.

Il discorso della buona fede


Mi sono iscritto all’Università della fede. È un progetto divino. Si tratta di immaginare un mondo diverso. Quello di domani mattina. Il mondo migliore. Prego ardentemente. Nel senso che prego sulle braci accese. E ardo. Prendo fuoco sul serio. Mistero della fede. Domani ci sveglieremo cotti a puntino. Avremo bruciato il vecchio e acceso un cero al nuovo. Io mi sono attrezzato con arco e frecce incendiarie. E di preservativi bucati.
Il grande capitolino ci farà il discorso di fine anno. Oramai lo fanno tutti il discorso di fine anno. Per la gioia di milioni di telespettatori. Io propongo che tutti facciano il discorso di fine anno. Un discorso delirante per tutti. E mettiamo dei sacchi di sabbia vicino alla finestra.
Cari fratelli, elettori, cittadini. Cari pantaloni dalle tasche vuote. Siamo molto soddisfatti del vostro comportamento, pacifico e pagatore. Siamo contenti che la vostra principale preoccupazione sia pagare le tasse alle giuste scadenze. Da buoni cristiani dovete pensare al benessere dell’altro e porgere l’altra guancia e non il forcone. Noi vi ringraziamo dal profondo del nostro pancione. E mangeremo e berremo champagne alla vostra salute. Perché finché sarete in salute potrete lavorare e pagarci le ferie. Rendiamo anche grazie a Dio per la fortuna che ci ha dato di avere qualcuno che paga i nostri debiti al posto nostro e ci dà la nostra escort quotidiana. Affinché il futuro sia sempre così noi ti preghiamo e ti rendiamo grazie. Amen.