Una gaia giornata di ottobre si scioglie nella vagina di una neonata. Bao. Patapum bum bum. È un’eco nella mia testa in una giornata di rosa spina. Pesca pescatore nel brodo primordiale. Pesca sardine cieche e falle soffocare all’aria aperta. Mesci l’Unto del Signore con le cipolle. Una moneta d’onore rotola per terra e tocca l’anima di un ubriaco. E il salto del drago si effettua senza interruzioni del server.
Le monete tintinnano nel mio cervello e ritmano una musica rap che mi dice che il denaro non serve. Sento il vento delle cipolle soffriggere con l’Unto extravergine portare una bolla alla bocca e dire “Sollazzami” in aramaico. Era quella parola che gli disse Ponzio Pilato, ma mai riportata dai Vangeli 2.0. Benvenuto ad Atlantide mi dice il pazzo che ride a crepapelle mentre pende da una corda medievale sulle pendici dell’Etna. Era felice e ora è morto felice. Alcune vite servono da esempio, alcune morti servono per combattere il colera ed è per questo che oggi giochiamo con le biglie di una corazzata Potiomkin.
Il server è ripartito e io mi alzo con la sveglia incorporata e una musica classica che suona il rifugio degli stolti in un cimitero di dormiveglia e le previsioni del tempo pessimo e le notizie di crisi economica e i morti palestinesi e allora mi chiedo se il pazzo non fosse più sano di me.
Una corsa contro la morte per una giornata di desideri inappagati davanti al mio migliore amico che mi guarda freddamente e mi serve un tè freddo alla pesca sciroppata e io mi chiedo “chi è la più bella del reame?”
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Anafilattico
Acqua chiara scorre nell’anima infetta. E carri armati si affrontano in un ritmo assassino mentre un flauto di pan abborda le navi da guerra e le ipnotizza riempiendole di zucchero a velo. Desuida si immerge nella chiazza di Dio mentre un sentimento di urina s’impossessa della sua anima e vola insieme a cento dieci orde di barbari cangianti di luce riflessa. Evoca una pace duratura, mentre si masturba.
Dentro il loculo di un inferno di sebo si muove un capro espiatorio che romba i flutti di un’epopea di disastri e sconquassi vaginali.
Rifiuti di erba si bruciano a vicenda mentre Desuida trattiene il respiro e urla ma emette suoni di luce gravidi di sperma annacquato, antico fossile di vagoni in cemento armato dell’era paleozoica quando Atlantide era ancora un sogno di ninfe antartiche.
Desuida s’innalza alla soglia spettrale e vola nelle braccia di un dio blu che canta lodi a se stesso mentre indossa lingerie femminile e tacchi a spillo.