Mah!


Una follia di gabinetti esposti al sole deride la cervicale che scende dai miei testicoli verso cardigan rivoluzionari che sfilano in manifestazioni di nudisti nudi davanti alle telecamere vogliose di corpi da processare e servire con il piatto della pastasciutta tra quisquilie arricchite da manzo e ragù alla bolognese.
Tutta la famiglia è radunata intorno alla stanza del Papa e resta religiosamente in silenzio e in posizione caprina battendo le mani al ritmo della croce di Cristo. Mentre si masturba psicologicamente i genitali. Una croce matematica si staglia nel cielo e un’aquila osserva la preda con potere cardinale. Una vespa senza pungiglione vaga nella tenebra della peste bubbonica vestita di nero e con una voce stridula avverte uomini e donne, di cosa? Non si sa, ma avverte.
Rotolo nel fango dopo un’esperienza stagnante. Il fontaniere ha aperto una falla nel buco del culo ma non l’ha mai riparata e soffro d’incontinenza. Pago la fattura e mi sturo il lavandino con uno spazzolino che si masturba le orecchie. Mi dolgo col cuore del fango che cola dalle mie gengive infette di pus che sa di rabarbaro omosex e mi sdraio consensualmente durante il gay pride in un carro carnevalesco di suore puritane per adornarmi di anelli spaziali che giocano con i miei genitali colorati.
Esco e prendo un po’ d’aria inquinata per fumare il polmone d’acciaio e riderci sopra finché morte non ci separi.

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