Ma Tarzan è nato in Tanzania?


Voci mi parlano dal nero di una gola profonda ficcata nel cervello da gallina di una puntura d’insetto. È Alice che dal mondo del bianco coniglio mi dice “Voglio un panino arabo per annegarmi nell’oceano indiano” “Ficcatelo da qualche parte” faccio io mentre digerisco una palla di zanzara con la malaria e viaggio tra dimensioni di merda nella disciplina militare di un Gergo etiope.
La Somalia rutta una lattina di cocacola tra le vestigia di un impero ormai trascendente con nostalgia violenta. Arcimboldo mi guarda dall’alto dell’impero austriaco della Tanzania e Renzi si prepara a governare l’impero Italico ridotto in briciole che servono da nutrimento per gli uccellini del lago Trasimeno.
Mani rapaci costituiscono il ventre solido della barriera corallina che risiede al centro del tempio di Salomone custodito dai cavalieri del Tempio della Passera Australe che vola e passa come l’uva al centro della tavola rotonda in un mondo di fiabe come la legge finanziaria che risolleverà le sorti della patria. Forza Inter?