Il riso strabico di una capirossa


Una nota positiva viene suonata in una aereo turistico per descrivere la pervasività di una campana che suona a morto mentre muore lei stessa sciogliendosi in un abbraccio funereo. Sbagliando funerale. Ma azzeccando il bersaglio di un canovaccio teatrale che culmina nell’Aida e in un’ode alla vacca sbilenca che sbava dietro a un toro azzoppato, ma ancora bello che ha affrontato la corrida e viene portato al macello con onore perché ha incornato il torero.
Muoviamoci attorno allo scranno di un perdente malleolo di un muco di cinta dipinta di nero d’Avola e scorre il sangue di dodici apostole capinere mentre scivolano attorno al bruco di una farfalla incinta di otto giorni e che sta per partorire deponendo fichi di fuoco acceso che gira attorno a un dito di un batuffolo di cotone arrugato in uno gnomo accidentale. Ma perché – mi chiedo in mezzo ad un cerino bruciato tra le unghie di una mano – perché dio ci ha voluto costruire una capanna di marzapane in mezzo al deserto di Chernobyl? Non ha lo stesso senso che oliare il pistone di una Ferrari che si è messa di traverso a una pista di formula uno
Morirò con questo dilemma? Spero di sì.

One thought on “Il riso strabico di una capirossa

  1. Ho riso dall’inizio alla fine. Va a sapere perchè soprattutto per “il muco di cinta dipinto di nero d’Avola” e per “perché dio ci ha voluto costruire una capanna di marzapane in mezzo al deserto di Chernobyl?”.

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...