Chillout


Chillout si distende mangiando una mela in un frattale di marmellata di marionette seducenti mentre la voglia di caffelatte gli attanaglia lo spirito a spirale e lo porta in un tunnel metropolitano per confessare le sue golosità di sodomita. In alto dei cieli un cancello si apre per entrare nella quinta dimensione di una patata al forno. Soffice e imburrata si scioglie nel palato di dei della golosità itinerante.
Chillout si mangia un dente e pensa ai cavoli amari.
Cillout si distende sul letto e balla una musica sincopata pensando di sposarla e fare bambini.
Lei è soffice come una patata al forno, pensa, lei è unica come un diamante grande un cranio, lei. Lei la vuole mangiare pezzo a pezzo fino a riempirsi la bocca del suo profumo di fiore e lo stomaco fino ad avere la nausea dei suoi capelli ricchi di silicio che fa bene alla pelle.
Chillout si masturba ballando una musica sincopata da sdraiato. Nel soffitto ha disegnato Gesù che si masturba anche lui. E anche Maria si masturba anche lei.
È bello, pensa, che madre e figlio si masturbino senza pudore tutti i giorni davanti a me. E viene, ballando sincopato. A letto.
Chillout my friend.
È contento, Chillout, di essere un vagabondo della quinta dimensione e di varcare il cancello con scritto sopra LSD.
Chillout si avvia lentamente al cimitero degli elefanti come una lasagna si avvia verso il forno. Con la stessa speranza di essere digerito senza dolore e senza paura.
E muore.

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