Un canto peloso si erge dalla lirica delle mutande e scopre avvenenti ore che passano senza lasciare tracce nel tempo.
Una bella castana passeggia per le strade dello spazio e urina allegramente tra una nave e l’altra sollevatasi la gonna e inquinato il mare un po’ di più mentre i pesci aspirano liquidi genitali. Ella parla con un pallone aerostatico che scende pelosamente dal gatto spaziale satollo di piramidi egizie e di bruschette al basilico.
Piove. E l’aria si solleva. E la pioggia si distende sollevata da un materasso rock.
I battelli applaudono una scena fantozziana e si sbattono le vele, domani chatteranno su facebook ringraziando i polipi marinati delle loro cortesi barzellette sporche d’inchiostro simpatico.
Dodici pulegge si dilettano con pulzelle di altri tempi e inondano di bianca panna montata le montagne aderenti il sole caduco e cadente.
Divertiamoci ad impazzire, lentamente degustiamo questo piatto fusion dove il cervello fonde l’atmosfera lounge di mille zanzariere
Dottore è grave?
No si figuri, un cancrino capita a tutti. Uno starnuto e via.
Ah beh si beh. Ah beh, sì beh.
E avanti un altro cretino